Per cui, in base alle indicazioni emerse durante il convegno, da un lato perdiamo circa 13.000 ettari di foreste ogni anno, ma dall'altro l'indubbio danno di tale perdita sembra sia più attutito (attenzione non eliminato!) rispetto le nevaste previsioni iniziali.
E' noto come la scomparsa di foreste tropicali, processo che sta interessando tutti gli angoli del pianeta ancora incontaminatii, contribuisca ad aumentare di circa un quinto le emissioni globali di CO2 (riducendo, nello specifico caso, la possibilità di un suo sequesto da parte degli elementi vegetali).
Dall'inizio dell'era industriale 20 milioni di Km quadrati di foreste vergini tropicali sono state distrutte; un'ulteriore ampia fascia è stata seriamente danneggiata a seguito della creazione di ampie radure.
Per cui a fronte di questa indubbia perdita di naturalità che l'uomo sta compiendo con notevoli conseguenze negative a carico di tutto il pianeta, scoprire, come asserito dall'autore dell'articolo scentifico, un processo di crescita della foresta "secondaria" in molte zone deturpate, è certamente una buona notizia che il nostro blog deve comunicare!
Si tratta ora di capire, con precisione, l'entità del fenomeno e la sua capacità di contrastare l'effetto distruttivo antropico.
(Fonte consultata: www.timesonline.co.uk)
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