Nel testo si evince il ruolo fondamentale offerto dal turismo il quale "attraverso i contatti diretti, spontanei e non mediati tra uomini e donne di culture e stili di vita differenti, rappresenta una forza vitale al servizio della pace ed un fattore di amicizia e comprensione fra i popoli del mondo". Nel contempo viene richiamato esplicitamente il collegamento con la tutela all'ambiente poichè, si legge nel documento, è necessario attenersi "ad una logica tesa a conciliare la tutela ambientale, lo sviluppo economico e la lotta contro la povertà in maniera sostenibile, così come formulata dalle Nazioni Unite nel 1992, in occasione del Vertice di Rio de Janeiro, ed espressa nel Programma d’azione 21, adottato in quella circostanza".
Viene, a questo punto, chiaramente sancita la convinzione che "a condizione del rispetto di alcuni principi e di alcune norme, un turismo responsabile e sostenibile non è affatto incompatibile con la crescente liberalizzazione delle condizioni che regolamentano gli scambi di servizi e sotto la cui egida operano le imprese di questo settore, e che è possibile riconciliare, in questo campo, economia ed ecologia, ambiente e sviluppo, apertura al commercio internazionale e protezione delle identità sociali e culturali".
In conclusione, dall'analisi di questi importanti documenti di portata internazionale, è possibile iniziare a "respirare" una nuova aria, in cui è evidente ed encomiabile il tentativo di conciliare economia con ecologia, in cui, nello specifico caso preso in esame, si inizia a ricercare un beneficio umano che sia, nel contempo, compatibile con le esigenza ambientali di un determinato territorio.
A questo punto il sincero augurio è che tutto quanto sopra analizzato non rimanga una semplice e sterile dichiarazione intrisa di paroloni altisonanti, ma che dia vita, a livello sempre più ampio, a fenomeni concreti e realistici di turismo sostenibile e responsabile!
(Fonte consultata: www.aitr.org)
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