giovedì 19 febbraio 2009

Capitol climate action - manifestazione del 2 marzo contro l'uso del carbone nelle centrali americane.

Molto interessanti e coinvolgenti sono le parole che James Hansen, direttore del centro studi Goddard della Nasa e tra i più influenti climatologi del mondo, ha affidato ad un video che promuove la manifestazione che avrà luogo il 2 marzo davanti alla Capitol power plant (centrale che, secondo quanto afferma Andrew Renkin su Dot Earth, blog del New York Times, fornisce calore ed elettricità al Congresso degli Stati Uniti, e che - unico caso nell’intero District of Columbia - comprende ancora il carbone - insieme a gas e petrolio - nel mix di combustibili che utilizza).
In detta manifestazione, denominata, “Capitol climate action”, gli organizzatori vogliono essere di stimolo all’amministrazione Obama ed al Congresso americano per incrementare gli sforzi per contrastare il surriscaldamento globale.

Hansen, nel video, afferma come "sia ora di prendere posizione sul Global warming (..). E’ arduo per le persone capire che il clima è un’emergenza. Ma il clima sta cambiando: gli oceani stanno riscaldandosi, i ghiacci si stanno sciogliendo, le zone climatiche stanno mutando, e possiamo vedere che gli estremi del ciclo idro-geologico (alluvioni, siccità, tempeste) stanno diventando sempre più estremi. Ciò che sta diventando evidente per la scienza è che non possiamo bruciare tutti i combustibili fossili (disponibili) senza creare un pianeta molto diverso. L’unica via pratica per risolvere il problema è fronteggiare la principale fonte di carbonio, cioè (la combustione del) carbone. La scienza è molto chiara riguardo a questo, ma finora i decisori politici non hanno intrapreso le iniziative necessarie»

Viene, a tal riguardo, immediato il paragone con la fotografia della situazione italiana promossa da Legambiente in cui (secondo i dati ieri pubblicati nel dossier "Stop al carbone 2009" in occasione della settimana amica del clima) le 12 centrali a carbone funzionanti producono il 14% del totale dell'energia elettrica, a fronte dell'emissione del 30% della CO2 liberata per la produzione complessiva di elettricita': 42,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica, cioe' 3,7 milioni di tonnellate in piu' rispetto ai limiti dalla direttiva europea sull'Emission trading scheme (Ets), nel 2007.

Tuttavia, per dovere di obiettività, è anche indispensabile citare le parole di chi, alle teorie che vogliono collegare il global warming all'attività antropica, non è assolutamente d'accordo; mi riferisco, in questo specifico caso, a S. Fred Singer fisico dell’Atmosfera e già Direttore del Servizio meteo-satellitare americano, S. Fred Singer è inoltre Professore emerito di Scienze Ambientali alla University of Virginia. Quale revisore dei rapporti dell’Ipcc, Singer divide il premio Nobel 2007 per la Pace con Al Gore. Secondo Singer, definito dal Il Giornale il "re degli anticatastrofisti", le teorie di Hansen sono completamente sbagliate e si avvicinano a posizioni di fanatismo religioso. Secondo Singer, infatti, i cambiamenti climatici attualmente in atto sono causati dalle forze della Natura e non dalle emissioni antropiche di gas-serra; in ogni caso dette modificazioni, che rientrano in una ciclicità naturale, non avranno effetti catastrofistici come ci vengono da più parti descritti.

Ritengo che le diverse posizioni suesposte siano molto interessanti; tornerò più volte ad affrontare tale discrasia, non tanto per alimentare la confusione, ma quanto per fornire gli elementi ed i dati scientifici affinchè ciascuno possa acquisire una giusta visione critica ed obiettiva della problematica.

Fonti consultate: www.greenreport.it; www.ansa.it; www.meteoclima.net)

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